La produzione complessiva di energia provoca l’immissione di 49,4 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Un dato notevole a cui si aggiunge la considerazione che il 24,2% di quella quantità è relativo all’energia necessaria per l’industria.
I dati riportano anche una domanda di energia in crescita, ecco allora che la sfida principale è assolvere a questa esigenza di maggiore energia diminuendo al contempo le emissioni di carbonio.
Se le proiezioni sono corrette, il sistema di produzione di energia dovrà raddoppiare entro il 2050.
Una sfida immensa considerando la volatilità dei prezzi, la necessità di una maggiore flessibilità nel consumo e di accedere a nuove fonti a impatto zero.
Si tratta, a tutti gli effetti, di uno dei problemi più urgenti che il Pianeta deve affrontare mentre è impegnato verso un futuro più sostenibile. L’esigenza di un cambiamento di paradigmi è evidente così come il ruolo a cui è chiamata l’industria risulterà fondamentale per raggiungere questi obiettivi.
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L’impegno assunto dall’industria in termini di efficientamento

L’efficientamento energetico costituisce, quindi, una sorta di trampolino di lancio verso il raggiungimento dell’impatto zero.
Un principio in grado di aumentare l’affidabilità, la resilienza e la sicurezza, oltre a offrire i presupposti per un incremento della produttività e una riduzione delle emissioni di CO2.

Occorre partire da un processo già in atto. Senza i miglioramenti in termini di efficienza apportati dal 2020, oggi il mondo utilizzerebbe il 13% in più di energia e le emissioni di carbonio legate all’energia sarebbero superiori del 14%.
Il ruolo del vapore

Il vapore ha rappresentato un elemento chiave per l’industria per oltre tre secoli, ma risulta ancora vitale per numerose funzioni, in particolare per la sterilizzazione, il trasferimento di calore e innumerevoli altri processi critici.
Ad oggi, secondo una ricerca condotta da UNIDO (United Nations Industrial Development Organization) il vapore rappresenta il 35 – 40% del consumo energetico totale dell’industria.
Al contempo la produzione e la distribuzione del vapore rappresenta un processo circolare in grado di consentire il riciclo dell’acqua e sempre nuove opportunità di recupero energetico.
Aziende leader del settore, hanno immesso sul mercato soluzioni in grado di far risparmiare 18,2 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Ciò equivale a 8,8 milioni di auto nuove tolte dalla strada, o 828 milioni di nuovi alberi, ma i principi di efficientamento non sono finiti.
L’industria può aumentare l’efficienza in diversi altri modi. Conducendo audit energetici, per esempio, garantendo che i sistemi di generazione e distribuzione di vapore siano in perfetto stato, grazie a una manutenzione regolare e adottando strumenti di ottimizzazione basati sui dati.
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Conclusioni
Occuparsi di modi innovativi per la generazione e la distribuzione di vapore è fondamentale per sostenere l’industria nel suo percorso verso la decarbonizzazione.
La tecnologia presente, così come le alternative prossime alla commercializzazione, consentiranno all’industria di mantenere l’infrastruttura esistente e di beneficiare delle eccezionali opportunità offerte dal vapore.
