L’importanza del vapore nei processi di sterilizzazione e umidificazione

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sterilizzazione e umidificazione

Esiste un aspetto che accomuna diversi processi produttivi industriali: la qualità dell’ambiente interno, conosciuta anche con l’acronimo di IEQ (Indoor Environment Quality).

Una condizione che tiene conto di una pluralità di fattori e in cui rientrano, innanzitutto, la temperatura e la qualità dell’aria, ma anche l’umidità relativa. Quest’ultima assicura infatti non solo la salute delle persone, ma anche la produttività sui luoghi di lavoro.

Vapore e umidificazione

L’umidificazione è un processo indispensabile in determinati contesti. Pensiamo, per esempio, al fatto che proprio l’umidità impedisce la disidratazione dei tessuti del corpo, esposti, durante gli interventi chirurgici. Non va poi dimenticato che nelle sale operatorie esiste il rischio di scariche elettrostatiche che aumenta non appena l’umidità relativa scende al di sotto di un determinato livello.

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I livelli di umidità consigliati per i diversi contesti

Più in generale esistono valori di umidità consigliati per i diversi ambienti. Ricerche specifiche hanno sancito che, a livello generale, tale livello dovrebbe aggirarsi tra il 40 e il 60%. Valori più bassi sono accettabili per determinati luoghi, quali gli uffici aziendali; per scuole e strutture ospedaliere, invece, è consigliabile attenersi attorno al 50% di umidità in modo da abbassare i rischi legati alla diffusione di malattie respiratorie.

Come arrivare al controllo dell’umidità all’interno degli ambienti? Attraverso meccanismi di controllo dell’aria immessa che possono prevedere l’utilizzo, alternativo, di acqua o di vapore.

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L’ umidificazione attraverso l’uso dell’acqua

I primi di questi sistemi, detti anche a nebulizzazione, sono meno costosi ma presentano diversi limiti per il fatto che l’acqua può causare l’insorgere di diverse patologie connesse a una cattiva manutenzione. Fattore che può portare alla presenza nell’impianto di acqua stagnante a temperature superiori a 20 °C.

Si tratta di condizioni che favoriscono la proliferazione di determinati batteri come la legionella. Per questi motivi l’utilizzo dell’acqua per l’umidificazione dell’aria è sconsigliato da normative e Linee Guida di settore.

L’ umidificazione attraverso l’uso del vapore

Diversamente, l’umidificazione attraverso l’uso del vapore è un processo consigliato laddove sono richiesti requisiti di sicurezza, precisione d’uso e controllo, oltre a offrire una manutenzione più semplice.

La generazione del vapore viene realizzata mediante umidificatori, a resistenza oppure a elettrodi, così come attraverso il c.d. vapore vivo veicolato attraverso una rete di distribuzione.

Quest’ultima tipologia trova applicazione, in particolare, all’interno degli ospedali e delle strutture sanitarie.

In questi contesti, l’utilizzo del vapore richiede naturalmente il pieno rispetto delle normative in materia. A monte serve quindi una buona progettazione al fine di garantire le prestazioni richieste all’interno di una specifica struttura.

Un focus specifico deve essere fatto sul sistema di distribuzione del vapore, valutando le distanze tra il generatore e i punti di utilizzo, con attenzione a possibili gomiti dei condotti, nonché a diffusori d’aria, filtri, ecc. Elementi che potrebbero causare il deposito di condensa e, di conseguenza, influenzare il buon funzionamento dell’impianto attraverso una potenza ridotta oppure creando problemi di sicurezza igienica.

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I sistemi di sterilizzazione attraverso il vapore

L’umidificazione non è l’unico processo, basato sul vapore, a richiedere attenzioni specifiche all’interno di specifici contesti. Prevenzione e controllo delle infezioni passano, infatti, anche attraverso un attento esame dalle procedure di sterilizzazione che richiedono competenza e senso di responsabilità da parte degli operatori coinvolti.

Un sistema di generazione del vapore destinato a una struttura sanitaria è chiamato a soddisfare i più elevati standard di qualità, oltre a sanità e sicurezza per la sterilizzazione così come previsto dalle norme.

Processi accurati permettono di eliminare le forme microbiche e i microrganismi patogeni, sia nella forma vegetativa che sotto forma di spore, su ogni strumento chirurgico e su tutti gli altri materiali utilizzati nelle sale operatorie, negli ambulatori e nei reparti.

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